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GLOSSARIO

 

Temperatura

     In fisica, la temperatura è la proprietà che caratterizza lo stato termico di due sistemi in relazione alla direzione del flusso di calore che si instaurerebbe fra di essi. Formalmente, la temperatura è la proprietà che regola il trasferimento di energia termica o calore, da un sistema ad un altro. Quando due sistemi si trovano in equilibrio termico e non avviene nessun trasferimento di calore, si dice che sono alla stessa temperatura. Quando esiste una differenza di temperatura, il calore tenderà a muoversi dal sistema che diremo a temperatura più alta verso il sistema che diremo a temperatura più bassa, fino al raggiungimento dell'equilibrio termico. Il trasferimento di calore può avvenire per conduzione, convezione o irraggiamento.


Indice di Calore (Heat Index)

     La sensazione di calore percepita nelle giornate calde dall’organismo dipende dal sistema principale di termoregolazione: la sudorazione. Il sudore e' costituito principalmente da acqua e viene secreto dalle oltre tre milioni di ghiandole sudoripare sparse sull’epidermide. L’evaporazione del sudore sottrae calore alla pelle (si dice che l’evaporazione e' un fenomeno endotermico) e quindi permette di abbassare la temperatura di tutto l’organismo.
L’umidita' atmosferica interferisce con questo processo, poiche' il vapore acqueo e' gia' presente in soluzione nell’aria. L’evaporazione del sudore porterebbe nell’aria circostante altro vapore acqueo e questo può risultare difficile, in caso di umidita' elevata, ma anche impossibile. Tipica e' la situazione in cui si cerca di far asciugare il bucato di notte e lo si ritrova la mattina dopo piu' bagnato di prima.
Allo stesso modo l’organismo non riesce piu' a ben termoregolarsi dal momento che il processo della sudorazione viene ostacolato dall’umidita' atmosferica: l’acqua presente nel sudore non evapora piu' a sufficienza e la temperatura della pelle non diminuisce piu' abbastanza. Da qui la sensazione di calore superiore alla temperatura reale, dovuta sia alla temperatura che all’umidita' atmosferica, a cui si aggiunge la fastidiosa sensazione del sudore che ristagna sulla pelle.
L’umidita' di cui parliamo e' l’umidita' relativa dell’ambiente in percentuale sulla massima quantita' di acqua che si puo' solubilizzare nell’aria ad una data temperatura. Per cui data una temperatura e' determinabile la concentrazione massima di acqua nell’aria, da cui, misurando la quantita' di acqua effettivamente presente si calcola una percentuale (l’umidita' relativa, appunto); questa percentuale va quindi a influenzare la nostra percezione della temperatura e ci fornisce la temperatura effettivamente percepita dall’organismo, l’indice di calore.


Windchill (temperatura percepita)
   
 Il windchill e' una misura del tasso di calore perso e non una temperatura reale, infatti esso ci fornisce la temperatura apparente e non quella reale che e' quella rilevata dal sensore della temperatura.

     L'origine di questo indice risale a un esperimento condotto in Antartide nell'inverno del 1941 da Paul Siple e Charles Passel. Questi ricercatori misurarono il  tempo che un panno umido impiegava per congelare e trovarono che dipendeva dalla velocità del vento. Ovviamente il discorso per un essere umano

è ben più complesso di un panno umido, in quanto sono diversi i fattori che influenzano la sensibilità alla temperatura, come ad esempio l’età, la corporatura, lo stato di salute. Ciononostante, questo indice può comunque essere impiegato per descrivere quale sia la reale temperatura avvertita da un organismo umano in relazione alla temperatura dell'aria e alla velocità del vento.Il vento, accrescendo l’evaporazione, aumenta, di conseguenza, l’asportazione di calore corporeo e, in presenza di basse temperature, crea condizioni di forte disagio da freddo.L'Indice Wind Chill esprime la capacità di togliere calore al corpo umano, quindi, è una misura del tasso di calore perso dal corpo.Per il calcolo di questo indice viene impiegata una equazione empirica che tiene conto della temperatura dell’aria e della velocità del vento.
Tale indice è applicabile quando la velocità del vento è compresa tra 2 e 24 m/s e quando la temperatura è inferiore a 11°C.

Ad ogni classe dell’indice corrispondono determinati effetti sull’organismo umano.

 

 

CLASSI DI WIND CHILL (°C)

EFFETTI SULL'ORGANISMO UMANO

WC > +10

Nessun particolare disagio

+10 ³ WC  > - 1

Condizioni di lieve disagio

-1 ³ WC  > -10

Condizioni di disagio

-10 ³ WC  > –18

Molto freddo

18 ³ WC  > –29

Possibile congelamento in seguito ad esposizione prolungata

-29 ³ WC > -50

Congelamento in seguito ad esposizione prolungata

WC £ -50

Rapido congelamento per esposizioni superiori a 30 secondi

 

 

 


Pressione atmosferica relativa
     La pressione atmosferica relativa, che indica la pressione equivalente al livello del mare, non e' una grandezza rilevata direttamente dalla stazione meteo, ma e' calcolata tenendo conto dell'altitudine della localita' in cui è situata la stazione stessa e della pressione atmosferica assoluta rilevata in tale luogo.
Per rapportare al livello del mare il valore della pressione di una determinata localita', si può sommare al valore della pressione assoluta rilevata direttamente dalla stazione meteo, il valore che si ottiene dal rapporto fra l'altitudine alla quale è posta la stazione stessa ed un coefficiente – di valore assoluto pari a 8,4 – ottenuto dalla considerazione che, nei primi 1000/2000 metri, ad un incremento dell'altitudine di circa 8,4 m corrisponde un decremento della pressione atmosferica pari a circa 1 hpa. Per semplificare le cose si puo' fare ricorso ad opportuni correttori di pressione reperibili in rete, tra i quali si segnala quello fornito dal National Weather Service Forecast Office, riportato nel successivo link.


 Umidita' relativa
     Ad una certa temperatura una data massa d’aria non può contenere piu' di una determinata quantita' di vapore. Tale quantita' e' detta di saturazione, poiche' un ulteriore apporto di vapore determinerebbe la condensazione di quello eccedente, sotto forma di goccioline visibili come la nebbia o le nubi.
L’umidita' relativa non e' altro che il rapporto tra la quantita' effettiva di vapore e la quantita' che quella massa d’aria potrebbe contenere allo stato di saturazione nelle stesse condizioni di temperatura e pressione. Per esempio, con una temperatura di 20°C la massima quantita' di vapore acqueo per chilogrammo e' di 13,6 grammi; se il contenuto fosse realmente tale, si avrebbe un’umidita' relativa del 100 %; se invece il contenuto fosse di 6,8 grammi (cioe' la meta'), l’umidita' relativa risulterebbe del 50%.
In questo processo la temperatura dell'aria gioca un ruolo importante, infatti l’aria calda può contenere piu' vapore dell’aria fredda e a parita' di immissione di vapore, la saturazione avviene piu' rapidamente in presenza di aria a temperatura piu' bassa.


Dew Point (punto di rugiada)
   
L'umidita' relativa consente la conoscenza di quanto sia prossima la saturazione, ma non serve a fornire direttamente l'effettiva quantita' di vapore acqueo presente nell'atmosfera.
In meteorologia, invece, e' molto utile conoscere l'effettiva quantita' di vapor acqueo, per prevedere piu' accuratamente l'arrivo di una perturbazione o la formazione delle nubi. La temperatura del punto di rugiada fornisce questa informazione in modo diretto.
Il punto di rugiada è espresso in ° C e, pur essendo dimensionalmente una temperatura, non influisce sulla effettiva temperatura dell'aria che normalmente e' piu' alta del punto di rugiada.
Per definizione diciamo quindi che il punto di rugiada e' il valore di temperatura (in °C) a cui l'aria dovrebbe essere raffreddata (a pressione costante) per raggiungere il 100% di umidita' relativa, ovvero, per saturarla di vapore. Lo scarto tra i valori di temperatura e il punto di rugiada indica il tasso d'umidita' relativa dell'aria.
 850 hp, 500 hp (o hPa):
     Indicazione che si trova nelle carte metorologiche, che si riferisce alla pressione atmosferica (che e' direttamente correlata con l'altitudine), misurata in hectopascal, e serve ad indicare a quale altitudine si riferisce la situazione mostrata nella mappa stessa. Indicativamente, 850 hPa corrispondono a circa 1400 metri s.l.m., 500 hPa a circa 5400 metri s.l.m..
Un hectopascal (hPa) equivale a 100 pascal (Pa) e corrisponde a 1 millibar (mb o mbar); 1 Pa corrisponde a 10E-5 atmosfere.


  013hPa=Livello del mare
  900hPa=990m
  850hPa=1460m
  800hPa=1950m
  700hPa=3000m
  600hPa=4200m
  500hPa=5500m  
  400hPa=7200m
  300hPa=9200m
  250hPa=10400m (livello medio della tropopausa)
  200hPa=12000m

 

Geopotenziale alla quota di 500 hPa
     Il geopotenziale di una quota "x" è l'altitudine alla quale questa quota "x" si trova. O meglio, si intende la quota alla quale la pressione atmosferica raggiunge questo valore. Ad esempio, in media, l'altitudine della superficie di 500hPa è di 5500m. Ma ci teniamo a precisarlo, è soltanto una media! Infatti, quest'altitudine può variare al variare della pressione atmosferica al livello del mare.

 


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